In Italia la pesca con le tonnare volanti è la più produttiva del panorama mondiale. Infatti la sola provincia di Salerno detiene il primato della pesca del più pregiato tra i tonni, il Tonno Rosso (blue fin tuna in inglese) Tra Salerno e Cetara è concentrata la maggior parte della flotta di tonnare volanti più importanti d’Europa.
Il tonno bianco viene pescato nel Mediterraneo, ha carni più bianche (rosate) rispetto al tonno rosso. La sua colorazione bluastra sul dorso e bianca sul ventre e ha due pinne laterali più lunghe da cui prende il nome.
I pomodorini gialli del Piennolo DOP crescono nelle aree protette del Parco Nazionale del Vesuvio. Si raccolgono tra luglio ed agosto e si raggruppano in piennoli, grappoli interi sistemati su un filo di canapa legato a cerchio, conservato in luoghi asciutti e ventilati.
Le peculiarità del Pomodorino del Piennolo del Vesuvio sono la elevata consistenza della buccia, la forza di attaccatura al “peduncolo”, l’alta concentrazione di zuccheri, acidi e altri solidi solubili che lo rendono un prodotto a lunga conservazione durante la quale nessuna delle sue qualità organolettiche subisce alterazioni. Tali peculiarità sono profondamente legate ai fattori pedoclimatici tipici dell’area geografica in cui il pomodorino è coltivato dove i suoli, di origine vulcanica, sono costituiti da materiale piroclastico originato dagli eventi eruttivi del complesso vulcanico Somma-Vesuvio.
La morfologia dei suoli, quindi, è quella tipica che si riscontra lungo le pendici del cono vesuviano ed è caratterizzata da tessitura sabbiosa, che rende i terreni molto sciolti e drenati. La Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.) “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio” è riservata ai pomodori che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal Disciplinare di produzione.
A Cetara, la pesca delle alici risulta, nel corso dei secoli, l’attività più diffusa fra i suoi abitanti. I cetaresi, pescatori esperti, si tramandano di generazione in generazione un tradizionale metodo di salatura delle alici e conservazione sott’olio.
A Cetara, la pesca delle alici risulta, nel corso dei secoli, l’attività più diffusa fra i suoi abitanti. I cetaresi, pescatori esperti, si tramandano di generazione in generazione un tradizionale metodo di salatura delle alici e conservate in olio. Nello specifico le alici vengono messe in olio extravergine d’oliva Torretta.
La pesca delle Alici a Cetara, secondo la tradizione inizia a fine marzo, le alici appena pescate vengono “scapezzate” (tolta la testa e le interiora) e disposte all’interno del Terzigno a strati, testa e coda ogni strato di Alici è ricoperto di sale. Si prosegue con questa tecnica fino a ricoprire il terzino, alla fine si chiude questo contenitore con un coperchio di legno (compagno) pressato da una pietra. Alla fine del processo di maturazione all’incirca10 mesi si fa un foro sotto il Terzigno da dove, goccia a goccia cola il prezioso estratto di Alici.