Zona di Produzione: Castellina in Chianti Tipologia: Vino rosso. Tipologia terreno: Calcarei con presenza di marne, composti da ghiaie, argille e sabbie. Altitudine: 260-350 m. s.l.m. Esposizione: Sud/Sud-Est. Sistema di allevamento: Spalliera con potatura a cordone speronato. Vendemmia: Prima decade di settembre. Vinificazione: Pigiatura soffice con diraspatura; fermentazione alcoolica condotta in vasche di acciaio e cemento vetrificato con controllo della temperatura, compresa normalmente fra i 26 ed i 28° per circa 14 giorni. Macerazione sulle bucce per ulteriori 10-12 giorni. Fermentazione malolattica. Affinamento: Prevalentemente in acciaio e in minima parte in botte grande di rovere francese per circa 12-14 mesi. In bottiglia per almeno 2 mesi.
Zona di Produzione: Castellina in Chianti Tipologia: Vino rosso. Tipologia terreno: Calcarei con presenza di marne, composti da ghiaie, argille e sabbie. Altitudine: 260-350 m. s.l.m. Esposizione: Sud/Sud-Est. Sistema di allevamento: Spalliera con potatura a cordone speronato. Vendemmia: Prima decade di settembre. Vinificazione: Pigiatura soffice con diraspatura; fermentazione alcoolica condotta in vasche di acciaio di piccole dimensioni con controllo della temperatura, compresa normalmente fra i 26 ed i 28° per circa 14 giorni. Macerazione sulle bucce per ulteriori 12-14 giorni. Fermentazione malolattica. Affinamento: Prevalentemente in botte di rovere francese da 28 ettolitri per circa 14-15 mesi. In bottiglia per almeno 6 mesi.
In realtà tutte le cose buone sono nate per sbaglio. Era il 1995 quando, esagerando nella preparazione del nostro nocino, aumentammo la percentuale di alcol, sperando che sarebbe stato pronto prima (dei famosi 6 mesi). In realtà a distanza di molti mesi era ancora troppo alcolico da bere. Con l’aiuto di un caro amico abruzzese si è cercato di correggerlo ed il risultato è stato incredibile, tanto che si è dovuto ripeterlo negli anni successivi. Naturalmente è prodotto per noi e in esclusiva da un liquorificio artigianale abruzzese, rispettando la formula e la materia prima iniziale.
L’artigianalità del prodotto si evince dalla forma del tutto irregolare di ogni singola orecchietta e dalla lenta e naturale essiccazione (più di 24 ore,mentre per la pasta industriale bastano anche 6 ore e non è facile da digerire). La nostra pasta, la medesima utilizzata da Pietro Zito nel suo ristorante, ha un lungo tempo di cottura (circa 18 minuti) a vantaggio della bontà del prodotto, resta sempre al dente, possiede un’ottima tenuta con i sughi e grande capacità di amalgamarsi con tutte le verdure. Dopo averle mangiate capirete il perché abbiamo scelto e selezionato e continuiamo a servire questo grande prodotto.
Sono prodotte per noi da un piccolissimo laboratorio. L’artigianalità di queste orecchiette si evince dalla forma del tutto irregolare di ogni singolo pezzo di pasta e dalla lenta e naturale essiccazione (più di 24 ore, mentre per una pasta industriale possono bastare anche 6 ore ma digerirla non è facile). La nostra pasta, la medesima utilizzata da Pietro Zito nel suo ristorante, ha un lungo tempo di cottura (circa 18 minuti) a vantaggio della bontà del prodotto, resta sempre al dente, possiede un’ottima tenuta con i sughi e grande capacità di amalgamarsi con tutte le verdure. Dopo averle mangiate capirete il perché abbiamo scelto e selezionato e continuiamo a servire questo grande prodotto.
La forma irregolare del tarallo è la prima evidenza dell’artigianalità del prodotto per cui realmente ognuno di essi viene legato uno per uno a mano. Il segreto della sua bontà, invece, risiede nel suo ingrediente principe, l’olio extravergine di oliva coratina. Grazie ad esso il tarallo assume una colorazione dorata dovuta al punto fumo classico dell’olio extravergine di oliva (la colorazione bianca del tarallo, al contrario, evidenzia con certezza la presenza di altri tipi di olio, non extravergine). I nostri taralli sono impastati solo con olio extravergine (quasi 300gr. per kg.di farina) e vino bianco senza alcuna aggiunta di acqua. La maggiore quantità di olio lo rende in assoluto più buono, ma sua lavorazione diventa più difficile. La bollitura del prodotto (scaldatelli) avviene ancora come si faceva una volta, ovvero attraverso l’uso di un bollitore tradizionale.