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Zona di Produzione: Castellina in Chianti
Tipologia: Vino rosso.
Tipologia terreno: Calcarei con presenza di marne, composti da ghiaie, argille e sabbie.
Altitudine: 260-350 m. s.l.m.
Esposizione: Sud/Sud-Est.
Sistema di allevamento: Spalliera con potatura a cordone speronato.
Vendemmia: Prima decade di settembre.
Vinificazione: Pigiatura soffice con diraspatura; fermentazione alcoolica condotta in vasche di acciaio e cemento vetrificato con controllo della temperatura, compresa normalmente fra i 26 ed i 28° per circa 14 giorni. Macerazione sulle bucce per ulteriori 10-12 giorni. Fermentazione malolattica.
Affinamento: Prevalentemente in acciaio e in minima parte in botte grande di rovere francese per circa 12-14 mesi. In bottiglia per almeno 2 mesi.
Zona di Produzione: Castellina in Chianti
Tipologia: Vino rosso.
Tipologia terreno: Calcarei con presenza di marne, composti da ghiaie, argille e sabbie.
Altitudine: 260-350 m. s.l.m.
Esposizione: Sud/Sud-Est.
Sistema di allevamento: Spalliera con potatura a cordone speronato.
Vendemmia: Prima decade di settembre.
Vinificazione: Pigiatura soffice con diraspatura; fermentazione alcoolica condotta in vasche di acciaio di piccole dimensioni con controllo della temperatura, compresa normalmente fra i 26 ed i 28° per circa 14 giorni. Macerazione sulle bucce per ulteriori 12-14 giorni. Fermentazione malolattica.
Affinamento: Prevalentemente in botte di rovere francese da 28 ettolitri per circa 14-15 mesi. In bottiglia per almeno 6 mesi.
Zona di Produzione: Castellina in Chianti (Si)
Vitigno: Sangiovese - Merlot - Colorino
Gradazione: 14°
Temperatura di servizio: 18/19 °C
Prodotto dolciario tipico della tradizione culinaria di Monte Sant’Angelo (Foggia) - Sito UNESCO del Gargano.
L’ostie ripiene sono un ottimo croccante realizzato con pochi e gustosi ingredienti.
Per l'ostia, solo farina 00 e acqua.
Per il ripieno: Miele Millefiori, limone, mandorle pugliesi, zucchero e cannella.
Si narra che questo dolce sia nato casualmente grazie alle monache del Monastero della Trinità di Santa Chiara. Le monache, mentre preparavano l’impasto per le ostie della Comunione, fecero cadere casualmente delle mandorle nell’impasto di miele caldo; per raccoglierle, utilizzarono proprio pezzi di ostie. Le mandorle si attaccarono immediatamente all’ostia, formando un unico composto. Da quel giorno, il dolce si diffuse nei vari monasteri del paese e nei pressi dei limitrofi.
Rientrano a pieno titolo nei prodotti a marchio STG (Specialità tradizionale garantita).
Una vera bontà!