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Tipologia vino: Vino bianco.
Composizione terreno: Misto sabbia e limo, con scheletro di granito.
Altitudine: Collinare, pendenza 30-40%.
Esposizione: Est. Età vigneto: 17 anni.
Sistema di allevamento: Spalliera.
Ettari vitati: 7.000 piante/ha.
Resa per ceppo: 1,2 Kg.
Vendemmia: Metà settembre.
Vinificazione: Breve macerazione pre-fermentativa, pressatura soffice e fermentazione alcolica in acciaio a bassa temperatura.
Affinamento: Alcuni mesi in vasche di acciaio.
Tipologia vino: Vino rosso.
Composizione terreno: Misto sabbia e limo, con scheletro di granito.
Altitudine: Collinare, pendenza 30-40%.
Esposizione: Est.
Età vigneto: 17 anni.
Sistema di allevamento: Spalliera.
Ettari vitati: 7.000/9.000 piante/ha.
Resa per ceppo: 1 Kg.
Vendemmia: Metà settembre.
Vinificazione: Lunga macerazione delle bucce nel mosto, fermentazione in acciaio con vari rimontaggi.
Affinamento: Breve passaggio in botti di rovere di diverse capacità.
Tipologia vino: Vino rosso.
Composizione terreno: Misto sabbia e limo, con scheletro di granito.
Altitudine: Collinare, pendenza 30-40%.
Esposizione: Est.
Età vigneto: 17 anni.
Sistema di allevamento: Spalliera.
Ettari vitati: 7.000/9.000 piante/ha.
Resa per ceppo: 0,8 Kg.
Vendemmia: Metà settembre.
Vinificazione: Fermentazione in acciaio a bassa temperatura con lunga macerazione sulle bucce.
Affinamento: 24 mesi in botti di rovere piccole e medie
Tipologia vino: Vino rosato.
Composizione terreno: Morenico, Gneis.
Altitudine: 400 m. s.l.m.
Esposizione: Nord/Est.
Età vigneto: 19 anni. Sistema di allevamento: Spalliera.
Ettari vitati: 0,5 ha. Resa per ceppo: 10.000 Kg.
Vendemmia: Settembre.
Vinificazione: Acciaio.
Affinamento: Acciaio.
Prodotto dolciario tipico della tradizione culinaria di Monte Sant’Angelo (Foggia) - Sito UNESCO del Gargano.
L’ostie ripiene sono un ottimo croccante realizzato con pochi e gustosi ingredienti.
Per l'ostia, solo farina 00 e acqua.
Per il ripieno: Miele Millefiori, limone, mandorle pugliesi, zucchero e cannella.
Si narra che questo dolce sia nato casualmente grazie alle monache del Monastero della Trinità di Santa Chiara. Le monache, mentre preparavano l’impasto per le ostie della Comunione, fecero cadere casualmente delle mandorle nell’impasto di miele caldo; per raccoglierle, utilizzarono proprio pezzi di ostie. Le mandorle si attaccarono immediatamente all’ostia, formando un unico composto. Da quel giorno, il dolce si diffuse nei vari monasteri del paese e nei pressi dei limitrofi.
Rientrano a pieno titolo nei prodotti a marchio STG (Specialità tradizionale garantita).
Una vera bontà!