Dalla sfida con la moglie Luciana nasce una giardiniera come quella della nonna: gli ingredienti della tradizione con aggiunta di sedano e cipolla bianca, addolciti dall’olio extra vergine d’oliva.
Una ricetta versatile, ideale per un aperitivo sfizioso o per ingolosire un antipasto di salumi e formaggi della tradizione. Accompagna egregiamente anche i secondi a base di pesce, come l’orata al forno. Anche per gli amanti delle insalate, può essere quella nota in più che trasformerà il piatto in un’opera del gusto.
Peperoni, finocchi, cavolfiori e carote conditi soltanto con aceto, zucchero, sale e spezie. Senza acido citrico, conservanti e solforosa, la Giardiniera di Morgan conserva intatto tutto il gusto delle verdure appena colte dall’orto.
Versatilissima, la Giardiniera di Morgan si può usare per arricchire insalate specialmente quella di riso, va bene come contorno e viene utilizzata per preparare piatti speciali come il maialino rosato, i gamberi al vapore, i nervetti di vitello e piatti a base di pollo. Sono le ricette in agrodolce della Giardiniera di Morgan, una tradizione di famiglia sempre attuale e ricca di delizie culinarie.
Una melanzana come non si è mai vista, la protagonista di questa nuova ricetta che racchiude in sé il sole della Basilicata. Soda e croccante, è interpretata da Morgan in una ricetta pulita e leggera che contrasta il retrogusto pungente, leggermente amarognolo e agrumato con le tipiche note agrodolci delle sue lavorazioni.
Zona di produzione: Zona collinare del Soave classico. Terreno: Calcareo, ricco di argilla. Altitudine: 200 - 300 m. s.l.m. Esposizione: Sud - Ovest. Sistema d’allevamento: Spalliera a cordone speronato con 5000 ceppi per ettaro. Età delle viti: Impianti da 10 a 50 anni. Vendemmia: Raccolta manuale spesso con doppio passaggio per selezionare l'uva più matura a fine ottobre. Vinificazione: Diraspatura e pressatura delle uve breve macerazione e selezione del mosto fiore. Fermentazione in botti da 2500l e fusti da 500 l (16°-18° C). Affinamento: La maturazione in legno dura circa un anno. Durante questo periodo il vino a contatto con la feccia più nobile raggiunge un bouquet complesso e ricco. Sosta in vetro prima della commercializzazione.
Zona di produzione: Calvarino, a Soave. Altitudine: 300 m. s.l.m. Esposizione: Nord-Est. Terreno: Ricco di argilla e di tufi basaltici. Vendemmia: Manuale in doppio passaggio. Vinificazione: Pressatura soffice e selezione del mosto fiore, fermentazione a temperatura controllata, maturazione per 12 mesi sulle fecce nobili. Affinamento: 14 mesi in cemento vetrificato, in parte sui lieviti. Filosofia produttiva: Vignaioli Indipendenti.
Prodotto dolciario tipico della tradizione culinaria di Monte Sant’Angelo (Foggia) - Sito UNESCO del Gargano. L’ostie ripiene sono un ottimo croccante realizzato con pochi e gustosi ingredienti. Per l'ostia, solo farina 00 e acqua. Per il ripieno: Miele Millefiori, limone, mandorle pugliesi, zucchero e cannella. Si narra che questo dolce sia nato casualmente grazie alle monache del Monastero della Trinità di Santa Chiara. Le monache, mentre preparavano l’impasto per le ostie della Comunione, fecero cadere casualmente delle mandorle nell’impasto di miele caldo; per raccoglierle, utilizzarono proprio pezzi di ostie. Le mandorle si attaccarono immediatamente all’ostia, formando un unico composto. Da quel giorno, il dolce si diffuse nei vari monasteri del paese e nei pressi dei limitrofi. Rientrano a pieno titolo nei prodotti a marchio STG (Specialità tradizionale garantita). Una vera bontà!