Zona di Produzione: Manduria Tipo vino: Vino rosato. Composizione terreno: Substrato di roccia calcarea tufacea fessurata. Sistema allevamento: Alberello. Resa per ettaro: 40 hl. Età del vigneto: 40 anni. Vendemmia: Manuale in cassetta, fine agosto. Vinificazione: Si compie nell’arco di 10 ore dalla vendemmia. La fermentazione si svolge a basse temperature. Affinamento: 7 mesi in acciaio.
Zona di Produzione: Manduria Tipo vino: Vino rosso. Composizione terreno: Substrato di roccia calcarea tufacea fessurata. Sistema allevamento: Alberello. Resa per ettaro: 40 q.li. Età del vigneto: 40/50 anni. Vendemmia: Manuale in cassetta, metà settembre. Affinamento: Acciaio 11 mesi, barriques 15 mesi (20% barriques nuove, 40% barriques di tre, quattro anni, 40% barriques di cinque anni).
Zona di Produzione: Manduria Tipo vino: Vino rosso. Composizione terreno: Substrato di roccia calcarea tufacea fessurata. Sistema allevamento: Alberello. Resa per ettaro: 40 hl. Età del vigneto: 40 anni. Vendemmia: Manuale in cassetta, metà settembre. Affinamento: 24 mesi in acciaio, 36 mesi in barriques (12mesi in barriques da 225l e 24mesi in barriques da 114l). Numero bottiglie: 2.000
Zona di Produzione: Manduria Tipo vino: Vino rosso dolce. Composizione terreno: Substrato di roccia calcarea tufacea fessurata. Sistema allevamento: Alberello. Resa per ettaro: 35 hl. Età del vigneto: 40 anni. Vendemmia: Manuale in cassetta, metà settembre. Vinificazione: La macerazione avviene a temperatura controllata in silos d’acciaio e la fase di maturazione dei vini avviene in barriques per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi. Affinamento: 12 mesi in acciaio. Segni particolari: Il prolungato appassimento delle uve sulla pianta, fino al 15 settembre, consente al vino di mantenere una dolcezza straordinaria.
Zona di Produzione: Manduria Tipo vino: Vino rosso dolce. Composizione terreno: Substrato di roccia calcarea tufacea fessurata. Sistema allevamento: Alberello. Resa per ettaro: 20 hl. Età del vigneto: 90 anni. Vendemmia: Manuale in cassetta, inizio settembre. Vinificazione: L’appassimento in fruttaio deumidificato e ventilato permette la disidratazione degli acini e il trasferimento al vino di forti note di frutto rosso maturo. Affinamento: 12 mesi in acciaio. Segni particolari: E’ ottenuto solo in particolari annate asciutte che permettono di prolungare l’appassimento fino ai primi giorni di ottobre.
Terra rossa Ricca di ossidi di ferro che le conferiscono quel colore rosso ruggine/brunito. E’ mediamente poco profonda e giace su banchi di pietra calcarea. Il Primitivo di Manduria FELLINE, che si vendemmia generalmente la prima settimana di settembre, fa un breve affinamento in barrique francesi e mostra le caratteristiche più tradizionali e tipiche di questa varietà: note di ciliegia matura, frutta a bacca rossa, equilibrio e bevibilità con tannini morbidi e dolci.
Terra nera Ha origine alluvionale ed è costituita da veri e propri depositi di terreno scuro formatisi col degradamento di materiale organico (antiche foreste) ed erosione di rocce. Terreni talvolta paludosi e profondi, molto fertili e produttivi. Nella terra nera si vendemmia a metà/fine settembre, ottenendo un Primitivo molto speziato, con note di pepe nero, rabarbaro e liquirizia e una struttura tannica fitta e persistente. L’affinamento in barrique francesi e americane esalta le note mentolate e balsamiche di questo Cru.
Terra bianca E’ composta dal disgregarsi di banchi di calcare affioranti. La composizione tufaceo-pietrosa del terreno consente il veloce drenaggio delle piogge ma anche il mantenimento di una buona umidità radicale poiché la porosità del pietrame sottostante “cattura” l’acqua piovana. Qui il Primitivo (generalmente vendemmiato verso la metà di settembre) esalta la sua fruttuosità, con note di amarena, vaniglia e frutta a bacca rossa. Un breve affinamento in tonneaux di rovere ne esalta eleganza e voluttuosità.
Zona di Produzione: Costa ionica del Comprensorio di Manduria (TA)
Sabbia Sono ormai rarissimi i vigneti di primitivo ancora esistenti a ridosso delle dune, sfuggiti alla corsa dell’edilizia vacanziera. Si tratta di testimonianze di una viticultura antica e unica, a bassissime rese per pianta, dove si vedono ancora ceppi propagati su piede franco. La vendemmia del Dunico (Unico nelle Dune) - è assai precoce e avviene di solito nell’ultima settimana di agosto. Il Primitivo qui è potente, concentrato e, dopo un opportuno affinamento in barrique francesi, si esprime con un lungo susseguirsi di note complesse.
In realtà tutte le cose buone sono nate per sbaglio. Era il 1995 quando, esagerando nella preparazione del nostro nocino, aumentammo la percentuale di alcol, sperando che sarebbe stato pronto prima (dei famosi 6 mesi). In realtà a distanza di molti mesi era ancora troppo alcolico da bere. Con l’aiuto di un caro amico abruzzese si è cercato di correggerlo ed il risultato è stato incredibile, tanto che si è dovuto ripeterlo negli anni successivi. Naturalmente è prodotto per noi e in esclusiva da un liquorificio artigianale abruzzese, rispettando la formula e la materia prima iniziale.
L’artigianalità del prodotto si evince dalla forma del tutto irregolare di ogni singola orecchietta e dalla lenta e naturale essiccazione (più di 24 ore,mentre per la pasta industriale bastano anche 6 ore e non è facile da digerire). La nostra pasta, la medesima utilizzata da Pietro Zito nel suo ristorante, ha un lungo tempo di cottura (circa 18 minuti) a vantaggio della bontà del prodotto, resta sempre al dente, possiede un’ottima tenuta con i sughi e grande capacità di amalgamarsi con tutte le verdure. Dopo averle mangiate capirete il perché abbiamo scelto e selezionato e continuiamo a servire questo grande prodotto.
Sono prodotte per noi da un piccolissimo laboratorio. L’artigianalità di queste orecchiette si evince dalla forma del tutto irregolare di ogni singolo pezzo di pasta e dalla lenta e naturale essiccazione (più di 24 ore, mentre per una pasta industriale possono bastare anche 6 ore ma digerirla non è facile). La nostra pasta, la medesima utilizzata da Pietro Zito nel suo ristorante, ha un lungo tempo di cottura (circa 18 minuti) a vantaggio della bontà del prodotto, resta sempre al dente, possiede un’ottima tenuta con i sughi e grande capacità di amalgamarsi con tutte le verdure. Dopo averle mangiate capirete il perché abbiamo scelto e selezionato e continuiamo a servire questo grande prodotto.
La forma irregolare del tarallo è la prima evidenza dell’artigianalità del prodotto per cui realmente ognuno di essi viene legato uno per uno a mano. Il segreto della sua bontà, invece, risiede nel suo ingrediente principe, l’olio extravergine di oliva coratina. Grazie ad esso il tarallo assume una colorazione dorata dovuta al punto fumo classico dell’olio extravergine di oliva (la colorazione bianca del tarallo, al contrario, evidenzia con certezza la presenza di altri tipi di olio, non extravergine). I nostri taralli sono impastati solo con olio extravergine (quasi 300gr. per kg.di farina) e vino bianco senza alcuna aggiunta di acqua. La maggiore quantità di olio lo rende in assoluto più buono, ma sua lavorazione diventa più difficile. La bollitura del prodotto (scaldatelli) avviene ancora come si faceva una volta, ovvero attraverso l’uso di un bollitore tradizionale.