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Corposo ed armonico, il Primitivo rappresenta una delle eccellenze della produzione vitivinicola pugliese.
È un vitigno rosso italiano, molto diffuso nella provincia di Taranto, nel basso brindisino e nel leccese ma anche nella zona di Gioia del Colle. Il Primitivo dà origine a numerosi vini, tra i quali quelli appartenenti al gruppo del Primitivo di Gioia del Colle e del Primitivo di Manduria. Il Primitivo di Manduria è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Brindisi e Taranto. Il Gioia del Colle Primitivo è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Bari.
Il nome deriva dal fatto che le uve di questo vitigno hanno una maturazione molto precoce rispetto alle altre varietà; le uve sono di colore blu scuro, ricoperte da un abbondante strato di pruina. Il Primitivo ha una caratteristica speciale interessante: a distanza di soli venti giorni dalla vendemmia, questi vitigni sono in grado di dare una seconda – seppur scarsa – produzione di uve. I frutti di questa “seconda vendemmia” venivano, soprattutto nel passato, utilizzati per correggere e migliorare l’acidità totale dei mosti ottenuti dalla prima vendemmia.
Vi è inoltre una versione del Primitivo di Manduria: Liquoroso dolce naturale e Liquoroso secco. Per ottenere questo nettare, il vino viene sottoposto ad un periodo di invecchiamento per almeno due anni; per il vino da pasto ed il Dolce naturale questo invecchiamento si riduce invece ad un periodo minimo di sette mesi.
Zona di Produzione: Agro di Cerignola (Fg)
Tipo vino: Vino rosso biologico.
Composizione terreno: Prevalentemente calcareo.
Sistema di allevamento: Cordone speronato.
Densità di impianto: 5.000 piante per ettaro.
Vendemmia: Fine di agosto e la prima decade di settembre.
Vinificazione: Dopo una cernita attenta dell’uva, i grappoli
sono sottoposti a diraspatura e a una leggerissima pigiatura
soffice. Quindi sono vinificati tradizionalmente, per 20 giorni a
20 °. A malolattica terminata, il vino è travasato in grossi tini di
rovere da 20 hl, per 10 mesi. Infine, senza alcuna chiarifica, il
vino viene imbottigliato e lasciato affinare per almeno 3 mesi,
prima dell’immissione in commercio.