Il Primitivo una eccellenza della produzione vitivinicola pugliese.
Corposo ed armonico, il Primitivo rappresenta una delle eccellenze della produzione vitivinicola pugliese.
È un vitigno rosso italiano, molto diffuso nella provincia di Taranto, nel basso brindisino e nel leccese ma anche nella zona di Gioia del Colle. Il Primitivo dà origine a numerosi vini, tra i quali quelli appartenenti al gruppo del Primitivo di Gioia del Colle e del Primitivo di Manduria. Il Primitivo di Manduria è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Brindisi e Taranto. Il Gioia del Colle Primitivo è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Bari.
Il nome deriva dal fatto che le uve di questo vitigno hanno una maturazione molto precoce rispetto alle altre varietà; le uve sono di colore blu scuro, ricoperte da un abbondante strato di pruina. Il Primitivo ha una caratteristica speciale interessante: a distanza di soli venti giorni dalla vendemmia, questi vitigni sono in grado di dare una seconda – seppur scarsa – produzione di uve. I frutti di questa “seconda vendemmia” venivano, soprattutto nel passato, utilizzati per correggere e migliorare l’acidità totale dei mosti ottenuti dalla prima vendemmia.
Vi è inoltre una versione del Primitivo di Manduria: Liquoroso dolce naturale e Liquoroso secco. Per ottenere questo nettare, il vino viene sottoposto ad un periodo di invecchiamento per almeno due anni; per il vino da pasto ed il Dolce naturale questo invecchiamento si riduce invece ad un periodo minimo di sette mesi.
Vinificazione: Fermentazione in acciaio. La macerazione dura fino a 20 giorni in vinificatori da 45 hl in acciaio a temperatura controllata di 25° C, con frequenti rimontaggi manuali allo scopo di estrarre al meglio le sostanze aromatiche e coloranti.
Affinamento: In botti di rovere da 19 ettolitri per circa 12 mesi. Dopo l’imbottigliamento riposa per altri 10 mesi in cavea carsica a 15 metri sotto terra, prima della commercializzazione.
Vinificazione: La macerazione dura 10-12 giorni in vinificatori da 45 quintali in acciaio a temperatura controllata di 25° C, con frequenti rimontaggi manuali allo scopo di estrarre le sostanze aromatiche e coloranti.
Affinamento: In acciaio per almeno 12 mesi. Dopo l’imbottigliamento riposa in cavea carsica a 15 metri di profondità per altri 7 mesi prima della commercializzazione.
Vinificazione: Vendemmia manuale quando il grappolo è appena sovramaturato. La macerazione dura 12-14 giorni in vinificatori da 45 quintali in acciaio a temperatura controllata di 25° C, con frequenti rimontaggi allo scopo di estrarre le sostanze aromatiche e coloranti. Grazie al controllo della temperatura ed all’alcool prodotto la fermentazione si blocca, lasciando un residuo zuccherino di circa 48 gr/l.
Affinamento: 12 mesi in acciaio e 7 mesi in bottiglia
Vinificazione: Diraspatura e fermentazione a bassa temperatura . Il pigiato resta a bassa temperatura per qualche ora prima della fermentazione. Il mosto resta a macerare con le bucce per circa 10 ore (lacrima), dopo di che avviene la pressatura soffice. La fermentazione continua a circa 18°.
Affinamento: Resta tre mesi in acciaio prima di essere imbottigliato. Dopo l’imbottigliamento rimane in cavea carsica per altri 2 mesi
Vinificazione: Breve macerazione a freddo. Dopo segue la macerazione classica che dura 10-12 giorni in vinificatori da 45 quintali in acciaio a temperatura controllata di 25° C, con frequenti rimontaggi manuali allo scopo di estrarre le sostanze aromatiche e coloranti.
Affinamento: In acciaio per almeno 4 mesi. Dopo l’imbottigliamento riposa in cavea carsica a 15 metri di profondità per altri 3 mesi prima della commercializzazione.